La biblioteca è uno spazio dinamico, di continuo arricchimento culturale ed accademico, in cui, inevitabilmente, si apprende a 360° il concetto di analisi critica. La John Cabot University vanta una meravigliosa biblioteca, che accoglie alcune delle più ricche collezioni in lingua inglese in tutta Roma. Abbiamo incontrato Livia Piotto, a capo della nostra Frohring Library: scopriamo con lei il ruolo della biblioteca nelle università americane, le competenze trasversali che insegna ai nostri studenti, gli strumenti ed i servizi messi a disposizione di tutta la community.
Il concetto di biblioteca americana è molto più ampio rispetto a quello italiano. Raccontaci meglio le differenze e cosa si deve aspettare uno studente italiano appena arrivato alla JCU:
L’idea che tradizionalmente noi italiani abbiamo delle biblioteche è quella di luoghi per lo più silenziosi dove si va per fare ricerca, dove si possono reperire i libri di testo a costo zero e dove poi si andrà più assiduamente al momento della tesi. Una delle maggiori differenze con il sistema italiano è che, per la maggior parte dei casi, la biblioteca non si occupa di fornire i libri di testo per i corsi, bensì di mettere a disposizioni tutti quei materiali che i docenti consigliano come letture aggiuntive. Agli studenti viene richiesto di fare ricerca indipendente dai libri di testo sin dal primo anno e la biblioteca fornisce collezioni che cercano di rispondere il più possibile alle esigenze curriculari.
Nella cultura americana c'è poi una grande attenzione all’insegnamento delle tecniche di ricerca: si cerca di rendere gli utenti indipendenti nella navigazione del mondo delle informazioni e della ricerca accademica ed in grado di identificare i propri bisogni informativi, imparare a cercare dove trovare le risposte a quei bisogni, valutare se le risposte sono adeguate, e infine usare l’informazione trovata in maniera appropriata e, soprattutto, legale.
Spiegaci meglio il concetto di saper fare ricerca e citare correttamente:
Fare ricerca significa imparare a capire quali strumenti sono i più appropriati per le varie discipline. Le strategie utilizzate alla base possono però essere le stesse, per cui come si combinano le parole chiave nelle varie banche dati è di sicuro una competenza che si può riutilizzare, ma sapere da quale banca dati cominciare è una competenza che si sviluppa con la pratica. O con l’aiuto di un bibliotecario.
In biblioteca insegniamo agli studenti l’importanza di saper citare le fonti in maniera corretta, perché fare ricerca non è soltanto raccogliere quello che altri hanno già detto, ma significa entrare a far parte di una conversazione più ampia e riconoscere il contributo degli accademici e ricercatori che ne fanno già parte. Citare le fonti della propria ricerca serve proprio a questo, e si allinea molto bene con la grande importanza che l’università dà all’onestà accademica: non citare le proprie fonti significa appropriarsi delle idee e delle opinioni di altri e non rispettare il lavoro accademico degli altri.
Parliamo di competenze trasversali: quali skills acquisiscono i nostri studenti grazie al supporto della biblioteca?
Imparare a fare ricerca può essere utile nella vita di tutti giorni. Le strategie di ricerca che gli studenti possono imparare in biblioteca consentono loro di acquisire dimestichezza con tutto ciò che è ricerca, e di affinare le proprie doti di analisi dei risultati. Valutare l’informazione che ci circonda è una delle competenze maggiormente utili in questi tempi di sovrabbondanza informativa e di fake news.
Quando si parla di disinformazione, i nostri studenti, grazie all’aiuto della biblioteca, possono approfondire questi temi, capire come funziona il mondo delle news, cosa ci viene spacciato per informazione, e chi ne è l’autore. Ma insieme all’analisi delle news e dei colossi che creano le news, insegniamo anche a riflettere sul fatto che il modo in cui ciascuno legge le news dipende dai propri pregiudizi e dal contesto culturale in cui si è cresciuti, in modo da spiegare che il mondo dell’informazione è ben più complesso di quello che appare, e che bisogna utilizzare il proprio spirito critico per giudicare ciò che accade nel mondo.
Quali strumenti e servizi di supporto mette a disposizione la nostra biblioteca agli studenti della JCU?
Primo fra tutti, il nostro catalogo che consente una ricerca globale su tutto il posseduto della biblioteca, sia a stampa che in formato elettronico, e consente anche di fare ricerche su tutto quello che è stato pubblicato anche se non è posseduto dalla biblioteca. Abbiamo poi una serie di banche dati che variano a seconda delle discipline e che consentono agli studenti di fare ricerche mirate in base ad argomenti di loro interesse. Tra le nostre banche dati diamo anche accesso a risorse che vengono usate nella vita lavorativa di tutti i giorni di professionisti di vari settori, dal marketing alla finanza al diritto.
Organizziamo, inoltre, seminari in biblioteca su vari argomenti, dalla ricerca per business e marketing, a come si citano le fonti, a come si crea una bibliografia annotata. Offriamo inoltre supporto alla ricerca in varie modalità: dal tradizionale incontro di persona, alla nuova modalità in web conference, la live chat nel nostro sito web e, naturalmente, partecipando attivamente nelle classi, in cui i nostri bibliotecari collaborano con i docenti per creare sessioni ad hoc che rispondano alle aspettative del docente e alle esigenze specifiche dei suoi studenti.
Livia Piotto
Interim Head Librarian
Reference and Instruction Coordinator